Il dodecaedro romano è un piccolo oggetto cavo di bronzo o (più raramente) di pietra, con una forma geometrica che ha 12 facce piatte. Ogni faccia rappresenta un pentagono. I dodecaedri romani sono inoltre impreziositi da una serie di manopole su ciascun angolo dei pentagoni e le facce contengono fori circolari. Più di 200 anni dopo la loro scoperta, i ricercatori non hanno ancora compreso l’origine e la funzione di questo oggetto misterioso.
Il dodecaedro romano risale al II o III secolo d.C. ed in genere varia da 4 cm a 11 cm. Ad oggi, oltre un centinaio di questi manufatti sono sono stati trovati in Gran Bretagna, Belgio, Germania, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Austria, Svizzera e Ungheria.
A cosa servivano i dodecaedri romani?
Il grande mistero è: come funzionano ed a cosa servivano? Sfortunatamente, non esistono documenti storici, quindi la funzione del dodecaedro non è stata ancora determinata. Tuttavia, nel corso dei secoli sono state avanzate molte teorie e speculazioni: portacandele, dadi, strumenti di rilevamento, dispositivi per determinare la data di semina ottimale per il grano invernale, calibri per tubature dell’acqua o stendardi per basi militari, scettri decorativi o semplici sculture geometriche. Tra queste speculazioni, alcune meritano attenzione.
Un’ipotesi popolare è che i dodecaedri siano stati usati come strumenti da maglieria per fare guanti. Questa idea potrebbe spiegare le diverse dimensioni dei dodecaedri – realizzare guanti di diverse dimensioni – e lo scopo dei fori – per formare le dita del guanto.
Tuttavia, una delle teorie più accreditate è che il dodecaedro romano fosse usato come dispositivo di misurazione, più precisamente come oggetto di misurazione della portata sul campo di battaglia. L’ipotesi è che il dodecaedro fosse usato per calcolare le traiettorie dei proiettili. Questo potrebbe spiegare i fori di dimensioni diverse nei pentagoni Una teoria simile ritiene che il dodecaedro sia un dispositivo di rilevamento e livellamento. Tuttavia, nessuna di queste teorie è supportata da prove.
Una delle teorie più interessanti è quella secondo cui i dodecaedri fossero strumenti di misurazione astronomici per determinare la data di semina ottimale per il grano invernale. Secondo G.M.C. Wagemans “il dodecaedro era uno strumento di misurazione astronomico con cui l’angolo della luce solare può essere misurato e fornire una data specifica per la semina in primavera ed in autunno.
Gli oppositori di questa teoria sottolineano che l’uso come strumento di misurazione di qualsiasi tipo possa essere escluso dal fatto che i dodecaedri non erano standardizzati e disponibili in molte dimensioni e disposizioni.
Un’altra teoria non dimostrata afferma che i dodecaedri sono reliquie religiose, un tempo utilizzate come strumenti sacri per i druidi di Britannia e Caledonia. Tuttavia, non esiste un resoconto scritto o prove archeologiche a supporto di questo punto di vista. Forse questo strano oggetto era semplicemente un giocattolo o un gioco ricreativo per legionari, durante le campagne di guerra?
Alcune fonti suggeriscono che fossero gli oggetti principali di un gioco di gruppo simile a quello dei nostri giorni, con questi artefatti usati come segnalini mentre i giocatori lanciavano pietre per centrare i fori all’interno dei dodecaedri.
Un icosaedro romano alimenta il mistero
Un’altra scoperta infittisce il mistero sulla funzione di questi oggetti. Qualche tempo fa, Benno Artmann scopri un icosaedro romano (un poliedro con 20 facce), classificato erroneamente come dodecaedro da uno sguardo superficiale, messo da parte nel deposito di un museo. La scoperta solleva la questione se ci siano molti altri manufatti geometrici di diversi tipi – come icosaedri, esagoni, ottagoni – ancora da trovare in quello che un tempo era il significativo impero romano.
Nonostante le molte domande senza risposta, una cosa è certa, i dodecaedri romani erano molto apprezzati dai loro proprietari. Ciò è dimostrato dal fatto che alcuni sono stati trovati insieme ad altri oggetti di valore. Potremmo non conoscere mai il vero scopo del dodecaedro romana, ma possiamo solo sperare che i progressi dell’archeologia scoprano più indizi che aiuteranno a risolvere questo antico enigma.
1 comment
Quei odecaedri non sono romani. Vengono da Atlantide. Sono semplici oggetti di arredo, e rappresentano il dodecaedro cristallino che usavano per generare energia (radiante, rappresentata dalle estrusioni). Ognuno di quei dodecaedri, se originali e non delle riproduzioni, hanno almeno 20.000 anni. Saluti.