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MU, il continente scomparso oltre 13 mila anni fa

by admin
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La  scoperta di Mu nasce per caso, dall’incontro tra James Churcward ed un anziano sacerdote indiano. Entrambi (benche’ il primo militare ed il secondo ascetico) erano appassionati di archeologia.

Durante il sopralluogo effettuato in un tempio indiano, Churcward chiese al sacerdote di aiutarlo a decifrare una iscrizione apparentemente non comprensibile. Questi gli rivelo’ che si trattava di una lingua molto antica e che, all’interno del tempio, si trovavano numerose tavolette scritte nella stessa lingua che descrivevano l’origine del genere umano e l’esistenza di un antichissimo continente chiamato Mu.

La maggior parte di queste tavolette era stata ritrovata a Rishi, un antica citta’ sacra indiana, ma il loro numero era certamente superiore a quello raccolto e probabilmente altre analoghe tavolette si trovavano ancora nei templi di altre citta’ sacre in territorio indiano.

Churchward apprese dal sacerdote che la loro origine era ignota ed antichissima ma che le tavolette erano considerate oggetti sacri, in quanto contenevano importatissime informazioni religiose e scientifiche.

Per questa ragione sarebbe stato quasi impossibile esaminarne il contenuto, essendo vietato rimuoverne le custodie che le contenevano.

Nonostante tutto, Churchward, approfittando della profonda amicizia che lo legava al sacerdote, riusci’ a convincerlo a poterne visionarne qualcuna. Si trattava di tavolette di argilla, piuttosto impolverate.

L’esame del loro contenuto consenti’ di appurare che le tavole narravano e descrivevano l’origine dell’uomo, dalla creazione del mondo. Il primo uomo sarebbe apparso sulla Terra nel continente Mu.

Tuttavia, per avere un quadro piu’ completo, era assolutamente necessario ritrovare altre tavolette per analizzarne il contenuto.

Churchward, seguendo le indicazioni del sacerdote, visito’ altre citta’ sacre indiane ed infine si reco’ in Birmania.

Dalle sue ricerche emerse che quelle tavolette erano nascoste in altri luoghi del pianeta.

Entrato in contatto con William Niven (che svolgeva scavi archeologici in Messico) apprese che esistevano tracce di civilta’ sepolte, antiche di decine di migliaia di anni e distrutte da eventi cosmici o cataclismi.

Quelle scoperte, suffragate da riscontri archeologici, appuravano l’esistenza di civilta’ scomparse e fino a quel momento ignote, vissute in un periodo storico che, secondo la scienza ufficiale, era incompatibile  con la presenza dell’uomo sulla terra.

L’indagine di Churchward porto’ ad interessantissimi risultati. Egli riusci’ a ricostruire la storia di Mu, partendo dall’esame delle tavolette ritrovate in India e confrontando i reperti con altri dati acquisiti nel corso dei lavori.

Il continente Mu era ubicato in pieno Oceano Pacifico, al confine con le isole Hawai e le Fiji. Aveva un’ampiezza di circa 8000 Km. Il suo territorio era ricco di vegetazione, caratterizzato da un clima tropicale, laghi e corsi d’acqua cristallina. 

Era popolato da circa 64 milioni di abitanti (poco meno della popolazione italiana), divisi in tribu’ e governati da un re.

La religione era monoteistica ed incentrata sul culto del Dio Ra-Sole.

Gli abitanti di Mu credevano nella immortalita’ dell’anima e nel futuro ritordo del Dio Sole. L’economia del continente si basava sull’agricoltura e sul commercio marittimo, che consenti’ ai navigatori di Mu di diffondere la propria cultura in tutto il mondo, trasmettendo le proprie conoscenze scientifiche e religiose.

L’attivita’ di circumnavigazione del globo terrestre porto’ alla creazione di diverse colonie. Tuttavia, secondo le tradizioni, l’uomo era apparso per la prima volta sulla terra quasi 50 mila anni fa’ nel continente di Mu.

Quando Mu raggiunse l’apice del proprio progresso, il continente fu’ sconvolto da una terrificante serie di catastrofi naturali (inondazioni, terremoti ed eruzioni vulcaniche).

Il Continente non fu’ distrutto e gli abitanti superstiti cominciarono a ricostruire edifici e strutture.

Tuttavia, quasi 13 mila anni fa’ una nuova catastrofe si abbatte’ su Mu e questa volta porto’ alla sua definitiva estinzione. L’intero continente si inabisso’ nelle acque dell’oceano pacifico.

I pochissimi sopravvissuti, raggiunta la terra ferma, diedero luogo al ripopolamento di alcune aree e tramandarono, in forma orale, la storia del continente distrutto.

L’esistenza e la storia di Mu (molto simile a quella di Atlantide descritta da Platone) si basa sugli studi e le ricerche di Curchward, suffragate dal contenuto delle tavolette indiane e da una serie di successivi ed interessanti reperti, tra cui il Codex Cortesianus, il Manoscritto di Lhasa, molteplici iscrizioni scoperte nello Yucatan ed a Citta’ del Messico.

Le tradizioni e raffigurazioni, come sappiamo, hanno spesso un valore mitologico. Ma e’ altrettanto vero che i miti e le tradizioni si fondano sempre su un irriducibile sostrato di verita’ che non ne stravolge il contenuto.

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