Un team di archeologi ha scoperto diverse decine di lingotti, riconducibili ad un naufragio verificatosi 2.600 anni fa al largo delle coste della Sicilia. I lingotti sono di oricalco, un raro metallo fuso che il filosofo greco Platone descrive parlando della leggendaria città di Atlantide.
Secondo Discovery News, vicino al relitto è stato trovato un totale di 39 lingotti (in blocchi rettangolari), ubicati in acque poco profonde a circa 300 metri di profondità al largo delle coste di Gela in Sicilia.
Sebastiano Tusa ha riferito a Discovery News che i preziosi lingotti erano probabilmente trasportati in Sicilia dalla Grecia o dall’Asia Minore.
Tusa ha esposto che la scoperta dei lingotti in Orichalcum, considerato un metallo misterioso, è significativa atteso che”nulla di simile è stato mai trovato prima.” Ha aggiunto: “Sapevamo dell’oricalco da testi antichi e da alcuni oggetti ornamentali.”
Il nome deriva dall’orichalucum oreikhalkos, parola greca che significa letteralmente “montagna di rame”. Secondo il Crizia di Platone (un dialogo del 5 ° secolo aC), l’orichalucum era considerato per valore secondo solo all’oro, e veniva estratto in molte zone della leggendaria Atlantide.
Platone ha scritto che tre pareti esterne del tempio di Poseidone e Clito su Atlantide erano rivestite con ottone e stagno, mentre la terza, che comprendeva l’intera cittadella, in oricalco. Le pareti interne, pilastri e solai del tempio erano completamente coperte di oricalco ed il tetto con oro, argento ed oricalco. Nel centro del tempio vi era una colonna di oricalco, su cui erano incise le leggi di Poseidone (Crit. 116-119)
Per secoli, gli esperti hanno dibattuto sulla composizione e l’origine del metallo. Secondo gli antichi greci, l’oricalco fu inventato da Cadmo, un personaggio mitologico greco-fenicio. Cadmo fu fondatore e primo re di Tebe, tanto che l’Acropoli venne originariamente chiamata Cadmeia in suo onore.
L’Orichalcum era considerato una lega di oro e di rame, rame-stagno o rame-zinco ed ottone. Tuttavia, nell’Eneide di Virgilio è riferito che la corazza di Turno era fatta in “oro ed oricalco bianco“. Per cui è stato teorizzato che potesse trattarsi di una lega in oro e argento.
L’oricalco è menzionato da Giuseppe Flavio anche nelle «Antichità Giudaiche” (1 ° secolo dC) – Libro VIII, sez. 88, il quale scrive che le navate del Tempio di Salomone erano di oricalco.
Oggi, alcuni studiosi suggeriscono che l’oricalco è una lega simile all’ottone, prodotta nell’antichità attraverso un processo di cementazione, ottenuta attraverso la reazione di zinco, carbone e rame.