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Starchild Skull: il suo dna non è umano

by admin
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STARCHILD SKULL ED ESAME DEL DNA.

Starchild Skull è il nome attribuito ad un teschio scoperto in Messico nel 1930, all’interno di una miniera abbandonata. 

Il teschio (Starchild Skull), che ha un aspetto visibilmente deforme, è stato oggetto di studi tesi a verificarne la sua origine e la sua età. Nel 2000, per appurarne la datazione, venne effettuato l’esame al carbonio-14.

Fù possibile stabilire che lo Starchild aveva circa 900 anni di età (e risaliva circa al 1100 d.c.).

Le analisi chimiche hanno inoltre confermato che il teschio è prevalentemente composto da idrossiapatite di calcio, ovvero lo stesso materiale delle ossa umane.

Gli esami antropometrici hanno messo in risalto che il cranio apparteneva ad un bambino di età compresa tra i 4 ed 5 anni.

Non è stato possibile determinare le causedella morte, anche perchè il teschio non contiene lesioni suscettibili di approfondimento.

Negli anni ’90, Lloyd Pye (scrittore statunitense secondo cui la civiltà umana ha origini extraterrestri) ha avanzato l’ipotesi che lo Starchild sarebbe un ibrido umanoalieno.

In effetti, la tomografia assiale computerizzata (Tac) e gli esami ai raggi X hanno verificato che Starchild Skull presenta anomalie morfologiche che lo distinguono da un cranio umano.

Sono assenti tracce di tempie temporali nell’area parietale che sporge dalle orbite. Si osserva una eccessiva profondità delle cavità oculari, che sono ovoidali e quasi completamente cave. Inoltre, sono assenti i seni paranasali frontali e l’attaccatura del collo è totalmente anomala.

Secondo la scienza canonica, tali caratteristiche indicano soltanto che il bambino era affetto da una deformazione congenita (probabile idrocefalo non curato).

Nel 1999, al Bold di Vancouver fu eseguita un’analisi del Dna che rilevò la presenza dei cromosomi X ed Y, confermando che Starchild era un individuo di sesso maschile.

Nel 2003, fu eseguito un successivo esame del Dna, a livello mitocondriale, che indicò che lo Starchild ed il teschio della donna ritrovata accanto  allo stesso appartenevano a diversi gruppi genetici: i due scheletri non appartengono alla stessa famiglia e sono geneticamente non compatibili.

Nel 2011 è stata effettuata una ulteriore indagine genetica, basata su nuove tecniche,  che ha identificato quattro frammenti poi comparati con DNA mitocondriale umano.

L’esame ha prodotto un risultato sorprendente: lo Starchild presenta numerose differenze rispetto ai nucleotidi che si trovano negli esseri umani.

In 167 nucleotidi di questo segmento, solo una singola variazione si trova tra i 33 aplogruppi umani. La stessa lunghezza del Dna dello Starchild  manifesta ben 17 differenze.

Questi risultati testimoniano che lo Starchild ha una struttura geneticamente anomala e non corrispondente agi standard ordinari.

Sarà interessante capire se le “peculiarità” dello Starchild sono riconducibili ad alterazioni genetiche di natura patologica oppure se, come si sospetta, siamo in presenza di un reperto di natura aliena.

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