LA STRUTTURA DI RICHAT POTREBBE ESSERE LA MITICA ATLANTIDE
La struttura di Richat si trova in Mauritania, tra le numerose e mutevoli dune del deserto del Sahara. Si tratta di una imponente formazione rocciosa, circondata da cerchi concentrici, che ha ispirato archeologi, geologi ed indagatori del mistero.
Un dato caratteristico della formazione di Richat è che la stessa è completamente visibile solo dallo spazio. Non a caso la sua esistenza venne scoperta del 1960 dagli astronauti della missione Gemini che per primi riuscirono a fotografarla, denominandola “Occhio dell’Africa“.
La formazione di Richat è larga circa 40 chilometri ed caratterizzata da un altopiano a cupola alto circa 198 metri, composto da numerose rocce ignee e sedimentarie, intorno al quale si stagliano anelli di pietra concentrici, cui seguono avvallamenti che, se visti dall’alto, definiscono una forma simile a un occhio.
Le sue origini sono sconosciute, fonte di un acceso dibattito ed alcuni studiosi, ritengono possa trattarsi dei resti della città di Atlantide, descritta dal filosofo greco Platone nel 360 A.C.. Infatti, sebbene l’archeologia moderna ritenga che quello di Atlantide sia soltanto un mito, altri ricercatori condividono diverse teorie speculative, per le quali il racconto di Platone cita un continente effettivamente esistito ed inabissatosi a causa di un evento catastrofico.
Recentemente, su Youtube (nel canale Bright Insight) è stato pubblicato un video che tende a dimostrare che i resti di Atlantide possono essere individuati proprio nella formazione di Richat. Il conduttore del documentario, a sostegno della propria tesi, elabora i seguenti argomenti: 1) Atlantide venne distrutta circa 11.600 anni fa, un periodo di drastiche variazioni glaciali cui seguirono fluttuazioni dei livelli del mare, tsunami ed eventi devastanti; 2) Secondo il racconto di Platone, Atlantide aveva un’isola centrale ed era circondata da anelli di acqua concentrici, separati da strutture alternate, come la struttura di Richat; 3) Atlantide aveva una circonferenza di circa 23 chilometri, corrispondente a quella di Richat; 4) Atlantide era situata a ridosso di una catena montuosa, da cui defluivano corsi d’acqua in un ampia vallata, del tutto compatibile con Richat.
Il video precisa pure che il Sahara di 11.600 anni fa era profondamente diverso da quello di oggi, essendo caratterizzato da un clima mite, una folta vegetazione e da una ricca fauna, successivamente modificati dagli effetti travolgenti della glaciazione.
La teoria avanzata da Bright Insight è stata contestata con veemenza da accreditati ricercatori, i quali fanno notare che Atlantide (secondo il resoconto platonico) sarebbe stata distrutta in un solo giorno, che gli anelli della struttura di Richat sono irregolari ed incompleti, che non vi sono tracce di corsi d’acqua che affluivano nei cerchi concentrici e che la struttura di Richat è larga 40 chilometri ovvero 17 in meno delle dimensioni di Atlantide. Inoltre, viene fatto notare che l’esistenza di una catena montuosa a nord della struttura è una caratteristica comune a moltissime formazioni geologiche del mondo.
Gli scettici si chiedono inoltre quanto la descrizione di Atlantide, circondata da “pianure pianeggianti”, si adatti bene al deserto del Sahara, il quale ha 4,6 milioni di anni e non vi sono prove che fosse coperto d’acqua 12.000 anni fa.
La questione che accomuna favorevoli e contrari è solo una. Come si è formata la struttura di Richat?
I primi scienziati ipotizzarono che l'”Occhio del Sahara” fosse il risultato dell’impatto di una meteorite. Tuttavia, da un attento esame non è emerso alcun dato riconducibile al verificarsi di un impatto di tale portata e non sono state rinvenute tracce meteoriche.
Uno studio più recente sostiene che Richat sia una formazione di origine vulcanica sorta 100 milioni di anni fa, a causa della fuoriuscita di magma che avrebbe disciolto il calcare creando, nel corso di millenni, gli anelli e gli avvallamenti anche ora visibili.
Indipendentemente dal fatto che Richat sia o meno identificabile nella mitica Atlantide, resta il fatto che si tratta di una struttura di straordinaria bellezza, tanto da suscitare ancora oggi lo stupore degli astronauti che la osservano dall’alto mentre fluttuano nel cosmo.