LA CASA INFESTATA DI BORLEY
La Canonica di Borley sorgeva nell’Inghilterra orientale, nella contea di Essex e da molti studiosi dell’ignoto è considerata la casa più infestata d’Inghilterra.
L’edificio fù edificato nel 1863 sui resti di un vecchio monastero. Le leggende metropolitane delle origini narrano dell’intensa storia d’amore tra una giovane ragazza ed un cocchiere che, scoperti dopo la loro fuga d’amore, vennero incarcerati nel monastero, torturati ed uccisi. La canonica di Borley venne demolita nel 1944, in conseguenza di un incendio verificatosi nel 1939 che la rese sostanzialmente inutilizzabile. Tuttavia, dalla data della sua costruzione e fino alla sua dismissione, la casa di Borley fu teatro di eventi paranormali ed inspiegabili, ancora oggi oggetto di studio.
L’edificio, un tempo adibito ad abitazione privata, fu trasformato in canonica dal reverendo Herny Dawson Ellis Bull, allorquando divenne pastore della chiesa di Borley. Bull si trasferì nella contea di Essex con la propria famiglia e fin da subito si verificarono strani eventi, come apparizioni, campanelli che suonavano da soli, rumori di passi e colpi sul muro.
Dopo la famiglia del reverendo Bull, che dimorò a Borley per oltre 60 anni, la canonica venne abitata dal reverendo Lionel Foyster e dalla moglie Marienne. Da questo momento, le manifestazioni paranormali si intensificarono, coinvolgendo in particolare Marienne che, in alcune circostanze, venne scaraventata fuori dal letto da una forza misteriosa ed aggredita da una presenza invisibile. L’interno della canonica venne colpito da un susseguirsi di eventi inspiegabili che traumatizzavano gli ospiti: porte che si aprivano o si chiudevano a chiave da sole, rumori di passi, vetri che si rompevano senza motivo, scritte che apparivano sui muri invocando aiuto, sparizione di oggetti.
Il reverendo Foyster decise di rivolgersi ad Harry Price, a quel tempo noto giornalista e ricercatore dell’ignoto, in quale cominciò ad ispezionare l’edificio ed a svolgere ricerche ed approfondimenti per comprendere la natura e l’origine di questi fenomeni. Price ingaggiò 42 investigatori che a rotazione ispezionarono la villa svolgendo autonome verifiche. Da questa indagine emerse la presenza dello spirito di una suora francese, Marie Larrie, vissuta nel XVII secolo, che era stata costretta dalla propria famiglia ad abbandonare le vesti religiose per sposare un nobile di cui non era innamorata. Lo spirito di Marie riferì che venne uccisa dal marito, per questioni di gelosia, e sepolta nel terreno dove sorgeva la canonica di Borley.
Nel corso di una seduta spiritica, Marie Lerrie predisse che la canonica sarebbe stata distrutta da un incendio, cosa che effettivamente avvenne. L’evento si verificò alla mezza notte del 27 Febbraio del 1939 e molti abitanti del villaggio riferirono di avere scorto, alle finestre del primo piano, la figura di una giovane donna agonizzante e rimasta intrappolata.
Alla fine degli anni quaranta, alcuni scavi, condotti nel terreno adiacente la canonica distrutta, portarono alla luce i resti di una donna di circa 30 anni, che molti attribuirono alla stessa Marie Larrie, anche se da ulteriori ricerche emerse che in passato, in quel luogo, erano stati seppelliti i corpi di molti abitanti uccisi dalla peste.
Occorre precisare che molti ricercatori hanno messo in dubbio la veridicità dei fatti verificatisi a Borley. Secondo alcune voci critiche, infatti, molti dei misteriosi ed inspiegabili episodi, vennero enfatizzati o intenzionalmente procurati da Harry Price, scrittore del paranormale in cerca di pubblicità. Inoltre, Marienne, moglie del reverendo Foyster, in una circostanza dichiarò di esser stata ella stessa a simulare il verificarsi di eventi apparentemente paranormali, per intimorire il marito e meglio vivere la relazione extraconiugale che intratteneva con un altro uomo.
Tuttavia, al di là di queste voci critiche, resta il fatto che la casa di Borley, nel corso dei suoi lunghi anni di attività, è stata teatro di eventi che rifuggono da una definitiva spiegazione scientifica e che non possono essere semplicemente ricondotti a tentativi di frode.