CHI ERA WILLIAM SHAKESPEARE?

CHI ERA WILLIAM SHAKESPEARE?
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ESSERE O NON ESSERE…? E’ UN PROBLEMA…? SI, SE PARLIAMO DI WILLIAM SHAKESPEARE.

William Shakespeare  è uno dei più famosi artisti della storia. Autore di poemi ed opere drammaturgiche che hanno assurto le vette più luminose del sapere. Eppure sulla sua vera identità si annidano numerosi e fondati dubbi.

Chi era Shakespeare?

Gli italiani tifano per una soluzione nostrana, avanzando la candidature di Michelangelo Florio Crollalanza; e c’è da dire che il bardo sembrava conoscere e amare particolarmente la nostra bella penisola.

Ma c’è anche chi avanza ipotesi ugualmente di tipo british, passatemi il termine.
Vale a dire che c’è chi attribuisce la paternità delle immortali opere di Shakespeare a letterati di vaglia come Christopher Marlowe o a personalità molto influenti.

E anche qua non parlo di gente semplice: per alcuni l’autore del dramma Romeo e Giulietta altri non sarebbe che, nientemeno, Francis Bacon, ossia il filosofo e uomo politico, nonché cantore del progresso scientifico, che noi italiani conosciamo come Francesco Bacone.

Per altri  ancora Shakespeare altri non sarebbe che Sir Walter Raleigh, il favorito di Elisabetta I, la Regina Vergine.

Ma perché tanti dubbi sulla vera identità del cigno di Stratford-on-Avon?

Il caso-Shakespeare inizia, dal punto di vista formale intorno al 1770; e inizia con le ricerche sul drammaturgo del reverendo James Wilmot.
La ricerca durò anni e portò il reverendo alla conclusione che a Stratford-on-Avon era sì esistito un William Shakspeare, ma che, nondimeno, il figlio del magnaio mai e poi avrebbe potuto essere l’autore di La Tempesta (Prospero).

Dopo oltre 15 anni di ricerche, Wilmot arrivò non sono alla conclusione che Shakespeare non era Shakespeare, ma altresì a indicare in Francis Bacon (Bacone) l’autore del Giulio Cesare.

Tutto risolto? Macché. Le cose non sono mai così semplici.

E tra gli scettici, ossia tra quelli che pensano che Shakespeare non possa essere stato il figlio del mugnaio di Stratford-on-Avon ci sono fior di pensatori e letterati, gente come: Orson Wells e Ralph Waldo Emerson, Nathaniel Hawthorn e Samuel Taylor Coleridge, Lord Palmestone e Benjamin Disraeli, Bismark e sir George Greenwood, Oliver Wendell Holmes e Lord Brighton, Lord Penzance e Sigmund Freud.

Il padre delle psicanalisi ebbe a dire: “Sono quasi convinto che il nome presunto (Shakespeare) nasconda la personalità di de Vere, conte di Oxford. L’uomo di Stratford sembra non avere nulla per giustificare tale pretesa, mentre Oxford ha praticamente tutto per farlo”.

Amen. Freud era convinto che il nome Shakespeare servisse a celare Edward de Vere, 17esimo conte di Oxford.

Henry James affermò invece: “Sono ossessionato dalla convinzione che il divino William sia la più grande e riuscita frode mai praticata ad un mondo paziente”.

E Mark Twain: “Per quanto fino ad ora si possa conoscere e provare, Shakespeare di Stratford-on-Avon non ha mai scritto un’opera teatrale in vita sua. La sua vasta storia, così come ce la forniscono i biografi, è costruita pezzo dopo pezzo, con congetture, interferenze, teorie, supposizioni: una Torre Eiffel di artificiosità che svetta verso il cielo alzandosi da fondamenta molto piatte e molto sottili di fatti sconnessi”.

Che dire, l’enigma e il mistero della vera identità di Shakespeare probabilmente non sarà mai svelato.


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