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Ighina e la macchina del “tempo”

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IGHINA INVENTO’ UNA MACCHINA IN GRADO DI MODIFICARE LE CONDIZIONI METEOROLOGICHE

Pier Luigi Ighina nacque a Milano nel 1908. Dedicò tutta la sua vita allo studio dell’elettromagnetismo, elaborando macchinari che (a suo dire e secondo le sorprendenti sperimentazioni svolte) erano in grado di modificare le condizioni meteorologiche dell’ambiente circostante.

Le sue teorie furono sempre considerate alquanto bislacche e stravaganti dalla scienza ufficiale che, fino alla sua morte, non lo prese sul serio, confinandolo ai margini delle accademie.

Tuttavia, proprio Ighina fù assistente di Guglielmo Marconi, che seguì in una parte rilevante del suo percorso professionale e con cui (si presuppone) collaborò nello studio di alcuni principi sulla trasmissione delle onde radio.

Si dice, addirittura, che lo stesso Guglielmo Marconi, prima di morire, abbia chiesto ad Ighina di proseguire importanti studi sul c.d. raggio della morte e sulle variazioni del campo elettromagnetico.

Pier Luigi Ighina, già a 16 anni, divenne noto per la teoria dell’atomo magnetico, definito “colla della materia”. La teoria dell’atomo magnetico si basa sulla carica elettromagnetica del Sole, che invierebbe sulla Terra cariche positive che, a loro volta, rimanderebbero indietro cariche negative.

Questo meccanismo di cariche magnetiche pulsanti fungerebbe da regolatore di tutte le forme di vita presenti nel Pianeta.

Questa intuzione (che per Ighina non era tale bensì una vera e propria teoria sperimentalmente provata) può condurre ad utilizzare il magnetismo atomico per controllare l’intero geosistema.

In particolare, sarebbe possibile modificare efficacemente le condizioni atmosferiche

Ighina costruì una macchina, formata da una struttura elicoidale che ruotava attorno ad un asse portante, con alla base estratti di alcuni metalli e magneti.

In realtà, la composizione della macchina di Ighina resta tuttora un mistero così come il principio che stà alla base del suo funzionamento.

Quel che è certo è che Ighina sperimentò pubblicamente l’efficacia della sua invenzione, con risultati sorprendenti. Di seguito, potete visionare uno dei suoi esperimenti (da un filmato di Voyager) effettuato dinanzi ad alcuni studenti.

La giornata è piovosa ed il cielo plumbeo e nebuloso. Ighina avvia la sua macchina. Dopo circa 20 minuti, improvvisamente, il cielo si apre, esattamente sopra la macchina di Ighina, in un bellissimo squarcio in azzurro.

E’ un video sorprendente, che consigliamo di visionare perchè, al di là delle congetture, dimostra gli effetti della macchina di Ighina.

Un’ulteriore prova del funzionamento del meccanismo di Ighina, si verificò quando lo scienziato, che risiedeva in un piccolo podere nei pressi dell’autodromo di Imola, disturbato dal rumore dei motori,  richiese ai responsabili dell’organizzazione del Gran Premio di razionalizzare le gare e le prove nel circuito.

Non avendo ricevuto risposta, Ighina si fece ragione da sè. Direzionò il suo mirabolante macchinario sul circuito di Imola, provocando incessanti piogge che impedivano alle autovetture di percorrere il circuito.

Un’altra prova tangibile è stata resa pubblicamente nel 1998 quando Ighina, ormai 90 enne, concesse una delle sue ultime interviste alle rete Rai, dimostrando il funzionamento della sua invenzione.

La possibilità di modificare le condizioni meteorologiche ed atmosferiche era stata dimostrata  da Wilhelm Reich, che perfezionò il c.d. Acchiappanuvole (Cloudbuster), una macchina che sfruttava l’energia orgonica producendo risultati similari a quelli avuti da Ighina.

Ighina diceva di essere 30 anni avanti rispetto alla scienza ufficiale.

Nikola Tesla e Guglielmo Marconi avevano anche loro intuito il potenziale dell’energia elettromagnetica ed avevano iniziato studi rivoluzionari.

Il secondo, tornando nei ranghi ufficiali, passerà alla storia come uno dei più grandi inventori del XX secolo. Il primo, poco avvezzo ai sentieri canonici, sarà bistrattato e quasi etichettato di follia.

La stessa sorte potrebbe toccare ad Ighina.

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