La scomparsa di Roberta Ragusa è uno dei fatti di cronaca più “avvincenti” degli ultimi anni. Una donna, misteriosamente ed improvvisamente, scompare dalla sua abitazione, mentre il marito (Antonio Logli) ed i figli dormono. Sono già trascorsi quasi 2 anni, ma di Roberta nessuna notizia, nessuna traccia. Si tratta di una scomparsa volontaria o di un delitto diabolicamente organizzato?
Roberta Ragusa è un’avvenente donna di 44 anni. E’ sposata con Antonio Logli, da cui ha avuto due figli, rispettivamente di 11 e 15 anni. La famiglia vive a San Giuliano Terme, in provincia di Pisa.
Roberta Ragusa ha un lavoro dignitoso, gestisce l’autoscuola “Futura Pisa” dove sovente lavora anche il marito Antonio. I due sono sposati da quasi vent’anni e sembrano condurre una vita ordinaria e serena, dividendosi tra il lavoro in autoscuola ed il rapporto con i figli.
Il 14 Gennaio 2012, Roberta Ragusa scompare improvvisamente e di lei non si hanno più notizie. Il marito allerta immediatamente le forze dell’ordine, cui riferisce che la sera precedente la scomparsa (il giorno 13 Gennaio) dopo avere messo a letto i figli, intorno alle 23:00, si era recato in autoscuola per sistemate alcune cose in ufficio.
Rientra a casa intorno alle 24:00 e trova Roberta in cucina, a guardare la televisione. Scambiano qualche parola. Dopo di che, Antonio Logli sale in soffitta, dove si trattiene per alcuni minuti, e quindi si mette a letto senza attendere la moglie.
La mattina successiva, Antonio Logli, al risveglio, si accorge della sua assenza. Sono le 6:45. Prova a verificare all’interno dell’appartamento. Ma di Roberta nessuna traccia.
Ricostruendo i fatti della sera precedente. Logli deduce che, con ogni probabilità, la moglie si è allontanata dall’abitazione dopo le ore 24:00, quando ancora era in pigiama, lasciando a casa tutti i suoi effetti personali (il cellulare, la borsa, le chiavi, i documenti d’identità).
Si ipotizza, fin da subito, che Roberta Ragusa possa essere stata colpita da un vuoto di memoria o da una grave ed improvvisa alterazione mentale che l’ha indotta ad allontanarsi da casa inconsapevolmente.
Il marito, a questo proposito, cita un piccolo incidente domestico verificatosi giorni prima. Antonio Logli si trovava, di fronte la moglie, sulla scala che conduce nella soffitta, con in mano una scatola che doveva essere sistemata sopra. Perde improvvisamente l’equilibrio cadendo addosso alla moglie che sbatte violentemente la testa su una parete.
Roberta avverte qualche dolore e leggeri segni di spossatezza ma si fa visitare dal medico solo la mattina della scomparsa, cioè tre giorni dopo l’incidente.
I dati a disposizione, tuttavia, sono del tutto insufficienti per affermare se quel singolare incidente possa avere prodotto lesioni cerebrali alla base di un comportamento anomalo.
Alcuni, in paese, insinuano che non si sarebbe trattato di un incidente, ma di una vera e propria aggressione di Logli nei confronti di Roberta.
Il marito insiste sempre nella medesima descrizione dei fatti, senza discrepanze o contraddizioni. Inoltre, la vita dei Logli, vista dall’esterno, appare piuttosto serena.
Tuttavia, alcune amiche di Roberta Ragusa tratteggiano una situazione diversa e raccontano che la Ragusa era molto demoralizzata per il decadimento del rapporto con il marito. Emerge, infatti, che Antonio Logli, da oltre 6 anni, intrattiene una stabile relazione extraconiugale con una donna oltre vent’anni più giovane di Roberta.
Per di più, si scopre che l’amante di Logli è una giovane ragazza che lavora come segretaria presso l’autoscuola gestita da Roberta Ragusa e che, per diverso tempo, è stata anche la baby sitter dei suoi due figli.
Gli esperti del Ris effettuano un meticoloso sopralluogo all’interno dell’abitazione e dell’autoscuola dei Logli. Non emerge nulla di significativo. Ma, il 2 Marzo 2012 Antonio Logli è iscritto nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio volontario. La scomparsa sarebbe solo una messinscena.
Gli inquirenti affermano che si tratta di un atto dovuto, necessario alla prosecuzione delle indagini. Ma sembra essere molto più che un atto formale.
Vengono esaminati i telefonini in possesso di Logli e dell’amante e si scopre che i due, proprio alla mezzanotte del 13 Gennaio 2012, avevano avuto una conversazione telefonica, cioè quando Antonio (secondo quanto dichiarato agli inquirenti) era salito in soffitta prima di andare a letto.
La zona di San Giuliano Terme viene esaminata a tappeto, con l’ausilio di unità cinofile. Si cerca anche nelle campagne circostanti, nella speranza di trovare una traccia, un indizio. Nel corso dei mesi si formano anche folti gruppi di volontari che effettuano ricerche anche in luoghi distanti dall’abitazione. Ma non viene trovato alcunchè, alcun indizio, alcuna traccia.
L’ipotesi della fuga volontaria o della scomparsa è immediatamente scartata dagli amici e conoscenti della Ragusa. Roberta Ragusa non avrebbe mai e poi mai, per nessuna cosa al mondo, abbandonato anche temporaneamente i suoi figli. Era una mamma modello ed estremamente apprensiva.
A Febbraio 2013, pure la trasmissione Mistero si interessa del caso e manda in onda un servizio in cui una sensitiva (Emanuela) racconta di sentire molto vicina la presenza di Roberta. E da qui inizia il viaggio di Jane Alexander che, accompagnata dalla sensitiva, farà una scoperta agghiacciante.
La sensitiva Emanuela racconta d essere stata condotta dall’anima di Roberta in un posto molto vicino all’acqua. Le dichiarazioni della medium vengono immediatamente verbalizzare dai Carabinieri. Poi Jane Alexander incontra due amiche di Roberta Ragusa e racconta loro le visioni che ha avuto la sensitiva. Sembra, infatti, che Roberta Ragusa voglia condurre la medium in un luogo molto vicino all’acqua. Le due amiche della donna conducono l’inviata di Mistero in un luogo che corrisponde alla dichiarazione effettuata dalla sensitiva Emanuela.
L’inviata di Mistero con la medium giungono ad Agnano, un luogo dove vi sono alcune grotte. In una di queste vengono rinvenute alcune ossa. Probabilmente si tratta di ossa di animali ma, al momento, non c’è nulla di certo, vi sono alcuni accertamenti in corso.
Il Procuratore Capo Ugo Adinolfi, sentito dai giornalisti, ha affermato che Roberta Ragusa non è si è allontanata volontariamente ma è stata vittima di un omicidio volontario e premeditato, il cui autore è il marito Antonio Logli.
Recentemente, è stata anche sentita un’amante “passeggera” di Logli, cui lo stesso (nel 2011) avrebbe riferito di non potersi separare dalla moglie per le drammatiche conseguenze economiche che ne sarebbero derivate.
Nel mese di Maggio 2013, un testimone (un cittadino straniero nordafricano agli arresti domiciliari per spaccio di stupefacenti) racconta ai carabinieri di avere visto, in una imprecisata notte di Gennaio, Logli ed un’altra persona (non identificata) trasportare un grande sacco scuro. Ma, anche in questo caso, gli accertamenti non hanno condotto ad alcun risultato. Inoltre, il teste (pur ritenuto attendibile dagli inquirenti) non è stato in grado di precisare, con esattezza, le circostanze spazio temporali di quell’ipotetico evento.
Il 4 Luglio 2013 una nuova possibile testimone afferma di avere visto fazzoletti sporchi di sangue nel furgone di Logli. Per valutare la veridicità della segnalazione, gli inquirenti hanno sequestrato il furgone, nonchè le autovetture in uso a Sara Calzolaio (amante di Logli) e Valdemaro Logli. Ma gli esami, secondo le prime indiscrezioni, avrebbero dato tutti esito negativo, sconfessando le dichiarazioni della superteste.
La scomparsa di Roberta Ragusa è ancora avvolta nel mistero. Non sappiamo se, quando e come sarà svelato.