LE PROFEZIE DEI VEGGENTI SUL CORONAVIRUS
La pandemia del Coronavirus è purtroppo esplosa nel mondo. Alcuni autori e veggenti, taluni meno noti ed altri notori, sembrano aver previsto, anche in modo preciso, le origini e natura della epidemia oltre che l’esatto periodo storico del suo insorgere.
La profezia di Silvia Browne
Silvia Browne è una delle più famose veggenti americane. Dotata di incredibili attitudini medianiche (tanto da collaborare con la FBI) ed autrice di molteplici libri, è deceduta nel 2013 in California. Nel 2008 pubblicò un testo “End of a days” che, alla pagina n.210 della versione in lingua inglese recita: “Entro il 2020 gireremo con mascherine e guanti a causa di una malattia simile alla polmonite che colpirà sia i polmoni che i canali bronchiali e che resisterà alle cure conosciute. Questa patologia sarà sconcertante perchè, dopo aver provocato un inverno di panico assoluto, in maniera imprevedibile svanirà improvvisamente con la stessa velocità con cui era arrivata. Si ripresenterà nuovamente dopo dieci anni per poi scomparire del tutto“.
Questa “profezia”, oltre ad essere incredibilmente precisa, lascia ampi margini di speranza. Secondo le visioni della Browne, l’epidemia, dopo avere mietuto molte vittime, scomparirà prima dell’estate per poi ricomparire improvvisamente dopo 10 anni.
La profezia di Dean Koonts
Nel 1981 Dean Ray Koontz, scrittore statunitense, pubblicò “The Eyes of Darkness“. Il romanzo narra delle vicende di una madre in lutto per la scomparsa del figlio, morto dopo avere contratto il pericolosissimo virus Wuhan-400, creato in un laboratorio biologico cinese. Alla pagina n.333 del libro si legge “Wuhan-400 è un’arma letale…intorno al 2020 una grave polmonite si diffonderà i tutto il mondo…in grado di resistere a tutte le cure conosciute“. Nel proseguo, il romanzo spiega trattarsi di un’arma biologica elaborata in Cina. “Uno scienziato cinese di nome Li Chen fuggì negli Stati Uniti, portando una copia su dischetto dell’arma biologica cinese più importante e pericolosa del decennio. La chiamano ‘Wuhan-400’ perché è stata sviluppata nei loro laboratori di RDNA vicino alla città di Wuhan ed era il quattrocentesimo ceppo vitale di microorganismi creato presso quel centro di ricerca”.
Nel caso di Koontz, più che di profezia sarebbe più corretto parlare di “letteratura precognitiva“. Tuttavia, è incredibile come il romanzo riesca a descrivere, con particolari talvolta precisi, la natura ed origine del virus, collegandolo specificamente alla città di Wuhan.
La profezia di Nostradamus
Tra le profezie dei più famosi veggenti non possono mancare quelle di Nostradamus, il veggente per antonomasia. Secondo alcuni esegeti Nostradamus avrebbe previsto l’epidemia del Coronavirus nella quartina 2:53, contenuta del IV° libro delle Centurie. Essa recita: “La grande peste nella città marittima non cesserà prima che morte sarà vendicata del giusto sangue per preso condannato innocente della grande dama per simulato oltraggio (La grande peste de cite maritime. Ne cessera que mort ne soit vengée. Du iuste sang, par pris damne sans crime. De la grand dame par feincte n’outraigée). Leggendo la quartina, la parola che si potrebbe legare al Coronavirus è “peste”. La traduzione aderirebbe anche ai fatti che stanno sconvolgendo il mondo a causa di questo misterioso virus. Batterio che provoca, in alcuni casi più gravi e prevalentemente su persone anziane e/o già sofferenti, polmoniti mortali. Secondo la profezia di Nostradamus il virus si sarebbe propagato nel resto del mondo da una città di mare (La grande peste de cite maritime). Ora, Wuhan si trova nel cuore della Cina e ben distante dal mare. Tuttavia, alcuni esegeti ritengono che la locuzione “città marittima” sarebbe intendersi come metafora di “mercato del pesce”, implicitamente rinviando a Wuhan come luogo di origine dell’epidemia. Analogamente, la “grande dama” potrebbe essere identificata nell’ex ministra cinese Wu Yi. Insomma, questa profezie, rispetto alle altre citate, appare poco precisa e colma di forzature interpretative.