Manfred Fritz Bajorat era un marinaio tedesco di cui si erano perse le tracce nel 2010. Era un navigatore solitario che aveva solcato quasi tutti i mari del pianeta. La sua improvvisa sparizione è rimasta un mistero. Fino al mese di Febbraio del 2016.
Due pescatori, che navigavano a largo delle Filippine, hanno notato la presenza di un’imbarcazione a vela in balia delle onde. Prestano soccorso, come imposto dalle regole marinare, e salgono a bordo. Ad una prima valutazione, sembra trattarsi di una barca abbandonata dal suo equipaggio, forse in virtù di una tempesta, non rara nell’oceano pacifico. Tuttavia, giunti sottocoperta e con enorme stupore, notano la presenza di un corpo mummificato ed in eccezionale stato di conservazione. Si tratta di un uomo dai capelli chiari e dalla barba incolta. Il corpo imbalsamato ha la testa china e poggia il braccio destro su un tavolino di legno, proprio accanto alla strumentazione di bordo ed alla radio-trasmittente. Ciò fa pensare che l’ignoto marinaio, prima di morire, abbia cercato in qualche modo di chiedere aiuto.
Per il resto, l’imbarcazione sembra in ordine. La domanda che i soccorrotori si pongono è cosa possa essere accaduto e, sopratutto, come sia possibile che quel corpo sia letteralemnte imbalsamato nonostante le intemperie ed il tempo decorso dalla morte.
Sopraggiunte le locali autorità di polizia, vengono avviate le ricerche e presto si giunge all’identificazione del cadavere. Come detto, si tratta di Manfred Fritz Bajorat, un uomo di nazionalità tedesca di cui non si avevavo più notizie da oltre 6 anni.
Ma, tornando al precedente quesito, come ha fatto il suo corpo ad auto-mummificarsi nonostante i lunghi anni trascorsi in mezzo al mare? E come è possibile che l’imbarcazione sia improvvisamente riapparsa dopo un periodo così lungo?
Secondo il parere di alcuni studiosi, si tratta di un fatto inspiegabile, riferibile ad un fenomeno paranormale o ad un rapimento alieno. Secondo le comunicazioni ufficiali, invece, il corpo si è mummificato in modo naturale ed in conseguenza di un fenomeno di cristallizzazione favorito dall’acqua salmastra e dalle alte temperature a cui è stato esposto.
Dove stia la verità non è facile comprendere. Resta il fatto che siamo in presenza di un fenomeno più unico che singolare.