Uno studio scientifico convalida le esperienze extracorporee
Le esperienze extracorporee sono reali e scientificamente misurabili?
Il Dr. Crookall, docente presso l’Università di Aberdeen, ha scritto nove libri sull’argomento, divulgando una straordinaria quantità di prove a favore. Un sondaggio effettuato su 380 studenti di Oxford ha dimostrato che il 34 % ha avuto un OBE. Un’indagine separata su 902 adulti ha rivelato che l’8 % ha avuto un OBE. Un altro studio ha dimostrato che su 488 paesi del mondo, l’89% aveva maturato una certa tradizione in materia di OB . Ne deriva che il fenomeno è familiare a molta gente che ha affermato di averlo sperimentato. Ma c’è qualche base scientifica per questo fenomeno?
Un esperimento interessante è stato effettuato dal Dott. Charles Tart, professore emerito di Psicologia presso l’Università della California. Aveva anche lavorato presso il California Institute of Integral Studies e come istruttore in Psichiatria presso la Scuola di Medicina dell’Università della Virginia.
Il Dott. Tart ha documentato l’esperienza extracorporea di una giovane donna, divenuta soggetto di ricerca. La donna è stata sistemata in una stanza con nient’altro che un letto, una mensola, un orologio ed una finestra attraverso la quale il Dr. Tart la osservava da un’altra stanza comunicante. Sulla sua testa sono stati posti vari dispositivi elettrici e diagnostici al fine di rilevare le attività delle onde cerebrali .
Ciò che rende questo esperimento sorprendente è che la donna è stata in grado di abbandonare il corpo fisico mentre il Dr. Tart la osservava sdraiata dall’altra stanza e leggere un numero di 5 cifre (25.132) scritto su un pezzo di carta che era stato sistemato su uno scaffale posizionato su un angolo della stanza. Il numero si trovava ad una distanza significativa sopra il letto ed era posizionato in modo tale che il soggetto non sarebbe stato in grado di leggere il numero neppure si fosse trovata in piedi dinanzi alla mensola. Al contrario, la donna ha riferito di avere visto chiaramente il numero, pure essendo rimasta per tutto il tempo sdraiata nel letto. Durante il periodo in cui la donna afferma di avere abbandonato il suo corpo, la strumentazione ha rilevato una significativa ed anomala alterazione dell’attività cerebrale.
Come ha concluso il dottor Tart: Mentre i dati fisiologici sono limitati dalla dipendenza e correlazione con fatti oggettivi, sembra che l’esperienza extracorporea si sia verificata in concomitanza con un sogno ovvero nel momento in cui il cervello (in uno stato di non-veglia) rallenta l’attività di onde alfa impoverendo quella del sistema nervoso autonomo.
I fatti osservati e sperimentati in laboratorio suggeriscono una correlazione tra esperienze extracorporee e parapsicologia. In sintesi, questo breve studio ha trovato una correlazione abbastanza netta tra l’esperienza extracorporea riferita ed una reazione fisiologica caratterizzata da un EEG appiattito con attività di primo piano alphoid , non REM e frequenza cardiaca normale.
Si tratta di dati importanti, perché non solo mostrano che l’esperienza extracorporea è correlata a variazioni anomale nelle attività cerebrali, ma anche di tipo fisiologico, dal momento che il soggetto di ricerca è stato anche in grado di andare a leggere un numero di 5 cifre. Non solo, ha pure riferito il corretto posizionamento del foglio di carta su cui era trascritto il numero. Tra l’altro, le probabilità di indovinare un numero a 5 cifre sono inferiori ad 1 su 59000. Il che esclude che l’esperimento abbia avuto successo per caso fortuito.
Ho sperimentato su me stesso 2 esperienze extracorporee, in una delle quali ho osservato eventi reali che si verificavano in posizione diversa della mia casa. Anche per questo posso testimoniare personalmente la loro validità . Ho visto esattamente quello che mio padre stava facendo e quali abiti indossava. Ho visto esattamente quello che trasmetteva la televisione.
Gli scettici continuano a sostenere che le esperienze extracorporee sono dovute alla nostra immaginazione e generate da uno stato di tipo onirico. Questi esperimenti dimostrano il contrario. Vi è una differenza notevole e sostanziale tra immagini create dalla nostra mente e l’accadimento di un fatto reale, misurato nei suo momenti cerebrali e fisiologici.
Questo studio è un elemento di prova che dà seria credibilità scientifica all’idea dell’esistenza di un’anima, come provato dalle esperienze extracorporee.