Arce, provincia di Frosinone. Sono le 07:30 dell’1 Giugno del 2011. E’ Venerdì. Una ragazza di 18 anni, Serena Mollicone, si sveglia, come tutti i giorni, per andare. Da 10 anni vive a casa da sola con il padre, dopo la morte della madre.
Quella mattina, dicevamo, Serena si sveglia prima del solito perchè, prima di andare a scuola, deve recarsi in ospedale per una panoramica ai denti. L’ospedale Isola dell’Iri non è molto distante e Serena sale sullo stesso autobus che ogni giorno la porta a scuola. Deve solo scendere un paio di fermate prima. Dopo la radiografia dovrà recarsi a scuola. Tutto sembra normale, consueto, metodico. Apparentemente.
Serena arriva, tra le 8 e le 9, all’ospedale Isola dell’Iri. Quella mattina indossa un paio di orecchini a cerchio: fatta l’ortopanoramica, la giovane viene vista camminare per il paese. Ha con sè libri e appunti per una tesina. Verso le 9.30 viene vista davanti ad una cartoleria: è da questo istante che inizia il mistero.
Sarebbe bastato prendere un pulmann per tornare a casa, oppure un altro (nella direzione opposta) per andare a scuola. Invece, quella mattina, Serena non prende nessun pulmann. E se avesse accettato il passaggio da qualcuno? Una cosa è certa Serena non arriva a scuola, e quello è l’ultima volta in cui l’hanno vista.
Una cosa però è cambiata: Serena non aveva appuntamento per la lastra ai denti. L’appuntamento era del fidanzato, ma la ragazza aveva accesso allo studio grazie all’amicizia del medico con il padre. Quest’ultimo, dopo aver sentito il fidanzato Michele, e non trovandola a casa, va a fare la denuncia di scomparsa: dalle 21.30 del 1 giugno è ufficialmente un caso di scomparsa. Questo fino al 3 giugno, quando viene ritrovato il corpo di Serena Mollicone. Vicino al cadavere sono stati ritrovati i suoi libri, e ai polsi erano presenti delle legature. Perchè è stata legata?
Non c’erano segni di violenza, o collutazione: Serena è stata stordita con un colpo alla tempia. Ma quel colpo non è stato la causa della morte: è stata soffocata, imbavagliata e sigillata con lo scotch intorno alla bocca. Il primo ad essere sospettato è il fidanzato Michele Fioretti. A finire sotto la lente è poi il papà: sarà lui, dopo una settimana, a ritrovare casualmente il cellulare della figlia.
Guglielmo Mollicone è convinto che il cellulare qualcuno ce lo abbia messo di nascosto. Il mistero si infittisce. Tanto che il giorno dei funerali il cognato lo porta improvvisamente in caserma, e lì viene trattenuto per 3 ore. Solo per una firma. Ora si cerca chi le possa aver dato un passaggio in auto. Ecco la prima svolta: il 6 febbario 2003 viene arrestato Carmine Belli, un carrozziere. Si sospetta di lui, ma alla fine verrà prosciolto da tutte le accuse.
Arriva la seconda svolta: il brigadiere Santino Tuzzi ha un segreto che ha rivelato solo ad aprile 2008. Cosa avrà ammesso davanti agli inquirenti? C’è però un mistero nel mistero: dopo essere stato dalla sua amante, Santino Tuzzi sta tornando a casa in auto. Nel frattempo parla altelefonino proprio con la donna. Improvvisamente, mette giù il telefono e prende la pistola di ordinanza, sparandosi un colpo.
Ma cosa ha detto il brigadiere di così sconvolgente? Santino avrebbe visto Simona due ore e mezzo più tardi proprio in caserma, e l’avrebbe vista salire nell’appartamento privato del comandante dei carabinieri. Ad oggi sono finite 6 persone nel registro degli indagati: ci sarà anche l’assassino?
Gli inquirenti credono che si sia ucciso per amore, ma l’amante e la figlia del brigadiere le pensano diversamente.
Entrambe, infatti, sono convinte che Santino sapesse qualcosa di sconcertante: è lo stesso brigadiere, davani la magistrato ad ammettere che per la prima volta, il giorno della scomparsa, intorno alle 11.30 vide Serena arrivare alla caserma di Arce. Serena citofona, Santino la fa entrare, e poi chiama l’alloggio del maresciallo che si trova al piano di sopra. Al magistrato dice che a rispondere fu una voce maschile. Ma di chi è? Perchè il brigadiere non riesce a dare un nome a quella voce?
Tuzi non lo dice, ma una cosa la sappiamo: fino alle 14 è in turno, e fino a quel momento non vede andare via Serena Mollicone. Tuzi deve esser sentito un’altra volta per verificare il suo racconto: ma qualche giorno prima si toglie la vita. Il fatto nuovo è che Serena Mollicone è andata a casa Mottola, e tutta la famiglia finisce nel registro degli indagati: marito, moglie e figlio. Il giorno dei funerali, il padre venne preso e portato alla caserma con una scusa, e trattenuto per ore: chi ha ordito quel piano?
Ma che rapporti ci sono tra i Mottola e Serena Mollicone? Serena è nata il 18 giugno 1982: suo padre fa i maestro elementare, mentre sua madre gestisce una cartolibreria al centro del paese. Serena è una bella bambina: il giorno prima di compiere 6 anni, la piccola perde sua madre uccisa da un male incurabile. Da quel momento lei e la sorella Consuelo crscono da sole, insieme al padre.
Serena cresce, e nel 2001 frequenta l’ultimo anno del liceo pedagogico. Ormai è uan signorina, e si è fidanzata con Michele Fioretti. E’ in quel periodo che la ragazza conosce il mondo della droga: tanti suoi amici muoiono sotto i suoi occhi. Il comandante Mottola, nasconde durante le indagini, che il figlio Marco faceva uso di sostanze stupoefacenti. Non solo: il maresciallo Mottola tenne nascosto un altro dettaglio, cioè che il figlio avesse a disposizione una Y10 bianca come quella sulla quale sarebbe stata vista salire Serena il giorno della scomparsa.
Non solo Serena era già stata sulla y10 di Marco Mottola,ma era stata anche a casa sua. La caserma di Arce diventa il punto centrale da cui bisogna far partire le indagini. Viene indagato anche Francesco Suprano il carabiniere che il giorno della scomparsa di Serena, sostitui il brigadiere Tuzi. Suprano prese servizio intorno alle 14 del pomeriggio. Entrambi non la videro uscire: quando, e come, la ragazza uscì dalla caserma? Insieme al carabiniere Suprano finiscono indagati anche il maresciallo Mottola, il figlio Marco e la moglie. Ma gli inquirenti non si fermano solo a loro.
Tornano anche su un altra pista investigativa, quella che portava al fidanzato di Serena, Michele Fioretti, e sua madre: sono tutti accusati di omicidio volontario e di occultamento volontario. Serena poteva conoscere il suo assasino, e poteva essere salvata, ma perchè è stata uccisa? Forse la giovane non doveva parlare.
Dopo il colpo alla testa Serena ha perso molto sangue, ma la ferita è stata lavata e tamponata. Chi colpiscela ragazza, e chi le tampona la ferita sono due perosone diverse? Sullo scotch viene trovata una traccia evidente, e viene estratto il dna ma non corrisponde con quello degli indagati. Le ricerche si ampliano.
Serena è stata impacchetata in un posto chiuso, ma non si capisce quando è stata portata nel bosco. Secondo alcune ipotesi potrebbe essere stata portata prima in una zona appartata, e poi soffocata con lo scotch. Le indagini proseguono, ,a il mistero non è ancora stato svelato.
Fonte: Delitti.net