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Salvatore Parolisi ed il delitto di Melania Rea. Innocente o colpevole?

by admin
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Melania Rea è stata uccisa con 35 coltellate il 18 Aprile del 2011. Del suo assassinio è stato giudicato colpevole Salvatore Parolisi, suo marito. Tuttavia, i dubbi sulla sua colpevolezza sono numerosi e degni della massima attenzione

LA MORTE DI MELANIA REA

E’ il 18 Aprile del 2011. Alle ore 16:34, un uomo, con fare molto concitato, contatta il Comando Provinciale Dei Carabinieri, segnalando che la moglie è scomparsa mentre si trovavano in gita con la figlia a Colle San Marco.L’uomo è Salvatore Parolisi e la donna è Melania Rea.

Parolisi, durante la telefonata, riferisce che Melania, mentre la figlia Vittoria giocava nelle altalene del parco, si sarebbe allontanata per soddisfare un bisogno fisico, percorrendo la stradina che conduce ad un chiosco. Trascorsi circa 20 minuti, il marito, non vedendola ritornare, prova, senza esito, a contattarla al cellulare. Comincia a cercarla nella zona, recandosi nel bar ove riteneva si fosse recata e perlustra inutilmente in auto la zona circostante. Quindi contatta le forze dell’ordine.

I Carabinieri giungono sul posto dopo circa un’ora, ma di Melania nessuna traccia. Le ricerche continuano vanamente il giorno dopo.

Passano 2 giorni. E’ il 20 Aprile del 2011 e, verso le tre del pomeriggio, giunge una telefonata al reparto di polizia di Teramo. A parlare è un uomo ed afferma, con tono calmo, di avere rinvenuto il cadavere di una donna presso il bosco Ripe di Civitella in Colle San Marco. Gli agenti intervengono immediatamente e si addentrano nella macchia boschiva indicata dall’ignoto interlocutore. Giungono nei pressi di un chiosco di legno dove, a pochi metri di distanza, trovano il corpo esanime di una giovane donna, ricoperto da foglie e sterpaglie. La donna è seminuda ed il corpo straziato da numerose ferite. All’altezza del cuore è stata conficcata una siringa. La vittima è Melania Rea.

La famiglia Rea, che vive a Somma Vesuviana, viene subito avvisata del ritrovamento del corpo. Il primo parente a giungere sul posto è il fratello Michele Rea, che indentifica personalmente la vittima. Salvatore Parolisi, marito di Melania, viene invece avvisato da un conoscente che presta servizio nelle forze dell’ordine. Effettuato il sopralluogo, Salvatore Parolisi riferisce trattarsi del luogo ove, pochi giorni prima, si era recato con la moglie e la figlia nel corso di una gita.

Vengono avviate le indagini autoptiche, le quali accertano che Melania è deceduta per anemia emorragica, in  conseguenza delle numerose ferite inferte. Si tratta di 29 ferite da punta e taglio e di 6 ferite da taglio. Nel corpo, inoltre, vengono rinvenuti strani segni (tra cui una sorta di svastica ed una figura simile ad una croce di Sant’Andrea). Successive analisi proveranno che quei segni sono stati inferti dopo il decesso della donna, rendendo evidente la volontà di depistare le indagini.

LA DINAMICA DEL DELITTO

Gli investigatori cercano di riscotruire la dinamica del delitto. Melania Rea, durante la gita a Colle San Marco, si sarebbe allontanata per andare in bagno tra le boscaglie, dove qualcuno l’avrebbe aggredita.  Secondo la ricostruzione ufficiale, l’assassino l’avrebbe afferrata di spalle, tentando di sgozzarla per poi infliggerle 35 coltellate. Dopo l’esecuzione del delitto, l’assassino sarebbe ritornato sulla scena per incidere misteriosi segni sulla pelle di Melania, abbandonando il corpo con i gli slip ed i collant abbassati sotto le ginocchia. La visione della scena sembrerebbe rimandare ad una aggressione a sfondo sessuale, circostanza che viene scartata immediatamente in quanto la donna non aveva, di fatto, subito alcuna violenza. Più verosimile che i calzoni fossero abbassati perché la vittima era stata sorpresa dal suo aggressore mentre era accovacciata per espletare i suoi bisogni.

LE PRIME INDAGINI ED I PRIMI SOSPETTI

Gli inquirenti avviano subito l’attività di indagine ed acquisiscono i primi dati. Salvatore Parolisi è un militare del 235° reggimento di stanza a Piceno, dove svolge attività di addestramento ed è istruttore delle nuove leve. Sovente alloggia in caserma. Vive a Folignano con la moglie Melania e la figlia Vittoria. Melania è una mamma ed una moglie perfetta. I due sembrano condurre una vita normale. Dopo le prime valutazioni autoptiche e dinamiche, gli inquirenti escludono l’ipotesi del maniaco e del serial killer, attribuendo agli strani segni lasciati sul cadavere, così come alla siringa conficcata sul cuore ed al laccio emostatico rinvenuto nelle vicinanze, l’intento del depistaggio.  Le indagini, quindi, si orientano sulla pista passionale. Si scandaglia la vita privata della vittima, per verificare l’eventuale presenza di persone con cui la donna poteva avere instaurato un legame extraconiugale. Non emerge nulla. Allo stesso modo, si verifica la posizione del marito, il quale, fin da subito, nega di intrattenere relazioni adulterine ed afferma di essere molto legato alla propria famiglia.  L’attenzione si volge alla vita familiare dei coniugi.

Si appura che il rapporto Melania ed il marito si era incrinato, in ragione del fatto che Salvatore era stato sopreso a chattare con un’allieva con cui da tempo intratteneva un flirt. Melania riuscì a rintracciare questa persona, che non negò di avere una relazione con il marito e Parolisi, incalzato, ne sminuì l’importanza rassicurando la moglie che voleva tornare alla vita coniugale.

LA MENZOGNE E LA VITA EXTRACONIUGALE DI PAROLISI

Il giorno dopo la scomparsa di Melania, Salvatore Parolisi contatta l’amante invitandola a cancellare dal telefonino i loro messaggi compromettenti. Gli inquirenti accertano che Parolisi non solo solo non aveva interrotto la relazione adulterina ma aveva promesso all’amante che presto avrebbe incontrato i suoi genitori per presentarsi ufficialmente come il suo compagno e dare un volto pubblico alla relazione. Vengono acquisiti decine di sms scambiati su Facebook e recuperati dal telefono e dal computer di Parolisi. Emerge un quadro diverso da quello iniziale. Parolisi non appare più come l’inconsolabile vedovo affranto, ma un uomo che conduce una doppia vita, che aveva l’intenzione di liberarsi della moglie e che intendeva intraprendere una nuova vita con l’amante. Non solo. Parolisi ha mentito, negando agli inquirenti di avere una relazione extraconiugale, di cui ha tentato di disperdere le prove. Vengono fuori altri elementi. L’amante ventiseienne non era l’unica evasione dalla routine coniugale ed, a quanto pare, Parolisi aveva intrattenuto relazioni con altre allieve della compagnia militare.
Dal proprio account (con nick ‘Vecio Alpino’) Parolisi scriveva all’amante ventiseienne: “Tu sei la cosa più importante…non preoccuparti i nostri accordi…non vanno per le lunghe, massimo una settimana poi dovrà sparire dalla mia vista“. Per converso, la ragazza faceva pressione, lo insultava per non aver avuto il coraggio di affrontare la separazione, lo minacciava di lasciarlo se non lo avesse fatto. Il triangolo amoroso diventa un possibile movente per chi indaga sul delitto.

L’ARRESTO DI SALVATORE PAROLISI, GLI INDIZI A SUO CARICO E LA CONDANNA

Il 19 Luglio del 2011, Salvatore Parolisi viene arrestato, con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato in eventuale concorso con persone ignote.Gli inquirenti attribuiscono rilevanza ad alcuni indizi. In particolare:

  • secondo la perizia dei medici legali, Melania è stata uccisa proprio nel momento in cui Parolisi afferma di trovarsi con la moglie e la figlia;
  • Parolisi e la moglie uscirono da casa a Folignano tra le 14 e le 14.20 e lui ricomparve con la bambina, ma senza Melania, al pianoro intorno alle 15.30, spazio temporale in cui i medici legali collocano la morte di Melania,
  • Parolisi uccide Melania in quanto messo alle strette dall’amante, perchè incapace di gestire il conflitto ed effettuare delle scelte;
  • Il 18 Aprile tra Parolisi e Melania era scoppiata una lite esaperata, la stessa che diede luogo al delitto;
  • Parolisi ha mentito, affermando di non intrattenere alcuna relazione extraconiugale ed ha tentato di occultarne le prove;
  • Alcuni testimoni affermano di non avere visto nessun componente della famiglia nella zona delle altalene, nell’orario indicato da Parolisi;
  • Nella bocca di Melania è stato rinvenuto il Dna di Salvatore e gli esperti rinengono che quel bacio è stato dato in punto di morte;
  • Melania poteva abbassare volontariamente i pantraloni solo difronte ad una persona che conosceva ovvero al marito;
  • La vittima non è stata aggredita da un estraneo, in quanto non sono stati trovati segni di colluttazione;
  • Le impronte trovate sul luogo del delitto appartengono ad un unico paio di scarpe maschili (da tennis) che Parolisi avrebbe lavato in una fontana vicina, dove si srabbe anche cambiato d’abito ed abbandonato i vestiti insanguinati;
  • Lontano dal cadavere è stato trovato l’anello nuziale di Melania. Ciò proverebbe che la donna lo avvesse sfilato, prima di morire, come atto dispregiativo nei riguardi del marito assassino.

Sulla base di questi elementi, Salvatore Parolisi è stato condannato all’ergastolo nel primo grado di giudizio. Successivamente, la Corte Di Assise di Appello Dell’Aquila riformularà la condanna a 30 anni di reclusione. In seguito, la Corte Di Cassazione, escludendo l’aggravante della crudeltà, rinvierà il processo a Perugia che il 27 Maggio del 2015 ha ridotto la pena da 30 a 20 anni di reclusione.La sentenza è divenuta definitiva nel 2016.

COSA NON TORNA SULLA CONDANNA DI PAROLISI E PERCHE’ POTREBBE ESSERE INNOCENTE

Nonostante Salvatore Parolisi sia stato condannato a 20 anni di reclusione in via definitiva, restano numerosi e fondati dubbi sulla sua colpevolezza, che cerchiamo schematicamente di riassumere:

  1. Sul luogo del delitto non è stata ritrovata alcuna traccia di sangue riconducibile a Parolisi. Circostanza incompatibile con la sua colpevolezza, visto che Melania è stata uccisa con 35 coltellate;
  2. Nessuna traccia di sangue di Melania è stata rinvenuta nei vestiti sequestrati a Parolisi ed in quelli ritrovati presso la sua abitazione;
  3. La tesi che Parolisi si sia disfatto delle scarpe e dei vestiti insanguinati è rimasta priva di ricontro ed alcuna traccia ematica è stata rinvenuta nella piccola fontana vicina al luogo del delitto;
  4. Sul corpo di Melania è stata rinvenuta un’impronta di sangue compatibile con il polsino di un maglione Tale, non appartenente a Parolisi;
  5. In considerazione delle moiltissime ferite inflitte, è impossibile che Parolisi non sia macchiato di sangue;
  6. Sul corpo della vittima sono stati ritrovati cinque capelli, uno è di Parolisi, uno è il pelo di un animale e gli altri due appartengono a persona ignota e non identificata;
  7. L’arma del delitto non è stata mai individuata;
  8. Le analisi sul telefonino di Melania Rea non hanno escluso che la stessa, il giorno e l’ora del delitto, non si trovasse al Panoro Di Colle San Marco, come sempre affermato da Parolisi;
  9. I cani molecolari impiegati nella ricerca hanno fiutato la presenza di Melania alla altalene ed arrivano ai piedi del monumento ai caduti. Ciò proverebbe che la donna è stata effettivamente in quel luogo, come sostenuto da Parolisi;
  10. L’impronta del bacio sulla bocca di Melania dimostra solo che ha avuto un normal contatto fisico con il marito;
  11. Le prove dimostrano che non può essere stato Parolisi a ritornare sul cadavere e lasciare gli strani segni ritrovati sul corpo;
  12. Non sono state seguite approfonditamente altre piste;
  13. L’identità dell’uomo che ha segnalato il ritrovamento del corpo mè sempre rimasta ignota;
  14. Le menzogne di Parolisi sulla sua relazione adulterina non implicano che lo stesso sia l’assassino della moglie, provando unicamente il maldestro tentativo di occultare un legame sentimentale che avrebbe messo in dubbio la sua moralità e recato danno all’amante.

I dubbi sopra riportati superano di gran lunga gli elementi indiziari sulla base dei quali Salvatore Parolisi è stato ritenuto colpevole. La sentenza è ormai definitiva, ma il fondato dubbio sulla sua innocenza è un dato di fatto che non è possibile disconoscere.

 

 

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    1 comment

    admin Luglio 3, 2020 - 12:00 am

    prova

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