Marylin Monroe (il cui vero nome era Norma Jean Baker) è ufficialmente deceduta i 5 Agosto del 1962, alla giovane età di trentasei anni. Appena 2 mesi prima aveva omaggiato J.F.Kennedy (presidente degli Stati Uniti) con le note “stonate” ma originali di Happy Birthday Mister President.
Il corpo senza vita di Marylin viene ritrovato il 5 Agosto, nella camera da letto del suo appartamento a Bretwood (California).
Dai primi esami, il decesso sembra dovuto all’ingerimento di una dose eccessiva di Nembutal (potente barbiturico) frammista ad alcolici (di cui la diva abusava).
Tuttavia, a dispetto delle apparenze, emergono fin da subito anomalie e discordanze. Innanzitutto, all’interno della stanza, non si trovano nè bicchieri nè bottiglie o tracce d’acqua: il che induce a ritenere che l’attrice abbia ingerito senza bere oltre 40 compresse di Nembutal.
Inoltre, il corpo viene ritrovato in posizione supina e di spalle (con il volto verso il letto). Ciò contrasta con le cause ufficiali della morte, atteso che l’ingestione di barbiturici provoca dolorosissimi ed incontrollabili spasmi.
Insomma, i dati anamnestici ed i rilievi depongono per una morte non atroce.
La governante di Marylin (Eunice Murray), durante il periodo del decesso, dichiara di essere intenta a preparare il bucato ed avvisa la polizia circa cinque ore dopo.
Non solo ma, qualche giorno dopo la morte di Marylin, incassa un assegno di 20 mila dollari a titolo di liquidazione per licenziamento.
Nell’abitazione, ben prima che sopraggiunga la polizia, è presente Ralph Greenson (psichiatra ed analista di Marylin) che nel 1982 sarà iscritto nel registro degli indagati per uno strano episodio verificatosi qualche giorno prima del decesso. Durante una seduta psicanalitica Marylin, parlando a Greenson dei propri progetti e del proprio futuro, manifesta l’intenzione di interrompere la terapia farmacologica e di non voler più fare uso di barbiturici ed ansiolitici. Elementi, questi, che contrastano con i paventati propositi suicidiari che l’avrebbero condotta alla morte.
L’evento suicidiario resta comunque ipotesi privilegiata. I confidenti e gli amici della donna riferiscono di una persona estremamente insoddisfatta, dall’umore e temperamento instabile, vittima dell’alcolismo e prigioniera del proprio personaggio.
Entrando nei meandri della sua vita, emergono particolari scottanti che gettano ombre sulla sua morte.
Si scopre che Marylin Monroe intrattiene una relazione prima con J.F. Kennedy (Presidente degli Stati Uniti) e poi Bob Kennedy (Ministro Della Giustizia e fratello del Presidente).
Risulta che, nel periodo antecedente la morte, Marylin ossessionava Bob Kennedy con continue telefonate, minacciandolo di rivelare pubblicamente la loro relazione e quella con il Presidente. Un fatto del genere avrebbe decretato la fine della carriera politica di Bob e dello stesso presidente degli Stati Uniti.
Insomma, la Monroe era divenuta un personaggio scomodo, tanto più scomodo perchè “incontrollabile” e dai comportamenti non prevedibili, a causa dell’alcolismo e della sua instabilità mentale ed emotiva.
Si fà strada l’idea che Nora Jean non si sia suicidata ma sia stata assassinata su mandato degli uomini politici più importanti d’America (che alcune voci davano vicini ad esponenti della malavita organizzata) o per intervento dei servizi segreti.
Su questa scia, trapelano alcune indiscrezioni (che potrebbero dare reale fondamento alla tesi dell’omicidio).
Dal fascicolo del caso Marylin risultano sottratti alcuni importanti documenti relativi i referti autoptici ed il sopralluogo effettuato nell’abitazione, che farebbe riferimento a segni di effrazione rilevati nella porta di ingresso la notte della morte.
Gli stessi documenti comproverebbero che Marylin, prima di morire, ha effettuato una lunga e concitata telefonata a Bob Kennedy.
Infine, i risultati delle analisi sul corpo indicano che la dose di barbiturici ingerita non è per nulla compatibile con il decesso.
In conclusione, a distanza di 50 anni dalla sua scomparsa, non è ancora certo se Marylin Monroe si sia sucidata o sia stata assassinata (anche attraverso un suicidio indotto).