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SCOPERTO OSSIGENO SU MARTE

by admin
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In un recente comunicato del mese di Novembre 2019, la NASA ha annunciato di avere individuato tracce di ossigeno sul pianeta Marte.

Si tratta di una delle più importanti scoperte dal 2012. Nel mese di Agosto 2019, la sonda Curiosity è sbarcata sul pianeta rosso, raccogliendo preziose informazioni, tuttora al vaglio di scienziati ed astrofisici. L’ultima, notizia, in ordine cronologico, individua nel suolo marziano, e per la prima volta, presenza di ossigeno. In precedenza, era stata individuata la presenza di metano. La scoperta è sensazionale, in quanto, come è noto, l’ossigeno sta alla base della vita.

La scoperta consegue all’indagine sui cambiamenti e le variazioni stagionali riscontrate nell’atmosfera di Marte. I risultati, ottenuti ed analizzati, sono stati vagliati da un team di scienziati coordinati dalla Dott.ssa Melissa Trainer, dello Space Flight Center della Nasa, e sono stati pubblicati sulla rivista Journal of Geophysical Research: Planets.

Come spiegato in un recente articolo edito da “Il messaggero “L’ossigeno marziano sembra comportarsi come il metano, già annusato in passato da Curiosity. I suoi livelli sono, infatti, molto bassi nel periodo invernale, al di sotto dell’1%, scrivono gli scienziati della Nasa, ma crescono notevolmente in primavera ed estate. Proprio come fa il metano. I ricercatori della Nasa non hanno al momento una spiegazione per queste fluttuazioni. «Abbiamo visto questa sorprendente correlazione tra l’ossigeno molecolare e il metano per buona parte dell’anno marziano, e ci ha sorpreso molto», ha spiegato Sushil Atreya, dell’ Università americana del Michigan, ad Ann Arbor, tra gli autori dello studio. «I due fenomeni devono essere collegati, ma non so dire in che modo. Nessuno lo sa al momento», ha continuato l’esperto. La crescita e la repentina diminuzione dei livelli di ossigeno marziano non possono essere spiegati, infatti, con le normali dinamiche dell’atmosfera. Per gli scienziati deve esserci un’altra causa, ad esempio di natura geologica. Una seconda possibile spiegazione lega, invece, le oscillazioni di ossigeno e metano alla presenza di eventuali forme di vita batterica. «Stiamo considerando tutte le ipotesi, anche se al momento non esistono prove di attività biologica su Marte», concludono gli esperti. Curiosity non ha gli strumenti per sciogliere il dubbio. Maggiori dettagli potranno arrivare da due missioni in programma nel 2020: ExoMars 2020, dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e Mars 2020 della Nasa, che andranno a caccia di tracce di possibili forme di vita, presente o passata, su Marte.

Fonte: Il Messaggero

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