Una rivoluzionaria indagine individua il DNA più antico mai codificato. Risale a 400 mila anni fà ed è stato estratto da uno scheletro ritrovato in una grotta spagnola.
Fino ad oggi, si è sempre creduto che i Neandertal ed i Denisoviani fossero due distinte specie, rispettivamente vissute in Europa ed in Siberia. Tuttavia, la codificazione del Dna dello scheletro ritrovato in Spagna rivoluziona l’assunto di base e dimostra che la struttura genetica di entrambe le specie è molto vicina. Si tratta, come esposto in premessa, del dna più antico mai rinvenuto.
In particolare, lo studio (condotto dall’estrazione del Dna mitocondriale dal femore del reperto) dimostra che il genoma mitocondriale dell’uomo di Neandertal è simile a quello dei Denisoviani. Questo dato fa pensare ad un mescolamento tra le due specie e, pertanto, ad un loro imparentamento.
Secondo le conoscenze attuali, l’uomo di Neandertal e quello di Denisova fecero la loro comparsa migliaia di anni fà e prima della diffusione dell’Homo Sapiens (risalente a circa 60 mila anni fà). Si riteneva, inoltre, che tra Neandertal e Denisova non vi fosse alcun collegamento: i primi avrebbero popolato l’Europa ed i secondi la Siberia.
Il Dna più antico mai sequenziato era stato estratto da resti ossei risalenti a 120 mila anni fà ovvero un periodo geologico notevolmente recente rispetto a quello dello scheletro scoperto in Spagna (400 mila anni).
La scoperta è destinata a riscrivere la storia dell’evoluzione umana.
Il gruppo denominato Denisoviani è stato individuato solo nel 2010, attraverso la scoperta di un dente e di un mignolo ritrovati in Siberia, all’interno di uno strato roccioso risalente a 30 mila-50 mila anni fà. Si tratta di un gruppo geneticamente diverso dall’Homo Sapiens e dall’uomo di Neandertal.
La compatibilità del genoma mitocondriale fà pensare o ad una commistione tra le due specie o a tratti genetici trasferiti da un terzo ed ignoto gruppo, imparentato sia con i Neandertal che con i Denisoviani.
Le ricerche, ancora in corso, continueranno, nella speranza di acquisire quelle certezze che derivano da dati concreti. Quello spagnolo, resta fino ad ora il dna più antico mai scoperto.