I MISTERIOSI DISCHI DI PIETRA RITROVATI A VOLGOGRAD, IN RUSSIA
MISTERIOSI DISCHI DI PIETRA RITROVATI A VOLGOGRAD, IN RUSSIA
In Russia, nella regione di Volgograd, un gruppo di investigatori ha ritrovato misteriosi dischi di pietra. La scoperta risale al 2015, ma è stata divulgata solo di recente. Dalle prime analisi è emerso che i dischi contengono tungsteno, un metallo molto usato nella tecnologia militare. Gli ufologi ritengono possa trattarsi dei detriti di un’antica navicella spaziale.
Uno dei dischi di pietra ritrovati a Volgograd, Russia
Gruppo di ufologi scopre misteriosi dischi di pietra in Russia
La scoperta è stata effettuata da un gruppo di ufologi russi, durante degli scavi condotti nel distretto di Zhirnovsky, regione molto nota per il verificarsi di fenomeni paranormali o anomali.
Il team ha inizialmente scoperto dodici pietre discoidali di medio-piccole dimensioni, ma quasi alla fine degli scavi ne è stata individuata una di grandi dimensioni, circa quattro metri di diametro.
Potrebbe trattarsi dei resti di una navicella spaziale distrutta durante un attacco su Marte?
L’International Business Times rileva che “La forma discoidale di questi reperti, che evoca l’immagine del disco volante, ha fatto volare la fantasia di ufologi e complottisti”. Secondo molti ufologi si tratta a tutti gli effetti dei resti di una navicella spaziale e ciò sarebbe confermato dal fatto che i dischi sono fatti di tungsteno
La squadra ufologica investigativa ritiene di avere le prove che i dischi hanno più di un milione di anni, il che porterebbe ad escludere che possano essere oggetti costruiti con le odierne tecnologie militari. Il magazine Ufo Sightings Daily si spinge oltre, spiegando che i dischi di pietra di Volgograd sono molto somiglianti ad alcuni manufatti individuati sulla superficie di Marte. Il che porterebbe a concludere trattarsi dei resti di una guerra combattuta sul Pianeta Rosso centinaia di migliaia di anni fa.
Altre spiegazioni razionali sulla natura dei misteriosi dischi ritrovati in Russia
Agli inizi del 2022, una compagnia mineraria russa ha scoperto un altro oggetto di discoidale di pietra simile a quelli ritrovati a Volgograd. Questa volta, la scoperta è avvenuta in territorio siberiano, nella zona di Kuznetsk, a circa quaranta metri di profondità. I dati e le modalità del ritrovamento indicano che il reperto sia molto antico, anche se mancano elementi definitivi sulla sua datazione. La conclusione cui sono giunti gli analisti è che il disco non è naturale ma di natura artificiale.
A fronte delle tesi ufologiche riportate, gli scienziati del Museo Zhirnovsky stanno adottando un approccio metodologico e scientifico, studiando il disco più grande, per determinarne l’età ed il materiale da cui è effettivamente composto. Alcuni scettici, infine, suggeriscono l’ipotesi che i dischi non abbiano natura artificiale ma siano il frutto dell’erosione delle componenti rocciose verificatesi nella zona.
Si resta comunque in attesa dei risultati delle analisi condotte dal team scientifico di Zhirnovsky.